Per sostenere la ricerca sulle malattie rare è importante raccontare delle storie di persone vere. Giulia è una di queste.
Ogni anno, durante la maratona Telethon che Rai organizza a dicembre, vengono proiettati alcuni brevi documentari. L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare il pubblico con le storie di persone vere che, ogni giorno, devono convivere con la presenza di una malattia rara. La sfida di Don’t Movie è stata quella di raccontare la storia di Giulia in modo autentico e diverso dal solito.
A livello narrativo i registi hanno scelto di entrare in empatia con il pubblico aprendo la narrazione con la presentazione della bambina e svelando, solo in un secondo momento, il vero focus del documentario: la malattia della madre Giulia.
Sul set sono stati seguiti alcuni accorgimenti tali da poter entrare “in punta di piedi” nella vita delle persone riprese, cercando di metterle il più possibile a loro agio. Ad esempio le riprese nella camera da letto sono state realizzate attraverso uno specchio. Una soluzione creativa nata dall’esigenza di creare maggiore profondità di immagine e di far sentire Giulia a proprio agio durante l’intervista, consentendole di rivolgere lo sguardo verso l’autore e non verso la camera.
In fase di Editing si è deciso di privilegiare l’aspetto della narrazione per far sì che fosse la storia a trascinare e dettare i tempi del montaggio. Importanti per lo svolgimento del racconto le clip del marito di Giulia a lavoro, dove si racconta senza filtri.
“Following a bird”, una delle due musiche scelte per il video, è stata offerta dal compositore e interprete Ezio Bosso, prematuramente mancato nel 2020.
Il cortometraggio, particolarmente apprezzato dalla Fondazione, è stato trasmesso in prima serata su Rai 1 nel dicembre 2016.
Regia: ALESSANDRO MANIERI, JACOPO SANTAMBROGIO
Produttore esecutivo: MASSIMILIANO PERTICARI
D.o.P.: MICHELE CHERCHI PALMIERI
Musica originale: EZIO BOSSO
Editing / Color Correction: CLAUDIA LA ROSA
Fonico in presa diretta: EMANUELE PULLINI
Gaffer: MARTINA DAEDER